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Malattie dei Cani

Zecche

Le zecche sono artropodi appartenenti alla classe degli Aracnidi, ordine Ixodidi. Non sono insetti e nemmeno ragni.

Le zecche differiscono dalla maggior parte degli altri artropodi perché hanno un corpo non diviso; possiedono uno gnatosoma che porta l’apparato boccale. Questo consiste di una porzione basale, un paio di palpi e una rigida struttura munita di denticoli (ipostoma), che serve ad ancorare il parassita all’ospite. Vi sono inoltre un paio di cheliceri atti ad incidere il tegumento dell’ospite per la penetrazione dell’ipostoma.

Le zecche, come gli altri aracnidi, possiedono 4 paia di zampe; tuttavia, appena sgusciate dall’uovo, le larve presentano solo sei zampe. Dietro il terzo o quarto paio di zampe sono visibili due pori respiratori; ventralmente si possono notare anche l’ano e, negli adulti, l’apertura genitale.

 

 

 

 

I sessi sono notevolmente diversi; ciò è dovuto particolarmente alla presenza dello scudo dorsale, che ricopre interamente il dorso dei maschi, mentre è presente solo sulla parte anteriore nelle femmine, nelle ninfe e nelle larve.

 

Tutte le zecche sono ematofaghe, si nutrono cioè del sangue di anfibi, rettili, uccelli o mammiferi.

Dopo che i cheliceri hanno lacerato la pelle dell’ospite,  denti inseriti nella ferita la zecca inizia a nutrirsi. Il corpo delle zecche è ricoperto di una cuticola coriacea capace di una grande allungamento, dopo essersi nutrite, esse possono raggiungere una grandezza enorme in rapporto ad una zecca digiuna. Il pasto può durare anche alcuni giorni e al termine di esso la zecca si lascia cadere al suolo, ormai sazia di sangue dell’ospite.

Oltre all’uovo, le zecche presentano tre stadi di sviluppo: la larva, la ninfa e l’adulto. Ciascuno di essi si nutre una sola volta. Uscita dall’uovo, la larva (molto piccola e dotata di sei zampe) cerca un ospite adatto a cui attaccarsi. Dopo essersi nutrita, ad esempio a spese di un topolino, subisce la muta e diventa una ninfa (più grande e con otto zampe), la quale, dopo un pasto, muta allo stadio adulto (più grande della ninfa e con otto zampe). I maschi adulti hanno il corpo completamente ricoperto da uno scudo chitinoso e per questo si distinguono facilmente dalle femmine, nelle quali lo scudo lascia scoperta una parte del corpo. L’accoppiamento fra maschio e femmina avviene di solito su qualche grande mammifero, ad esempio un capriolo, dopodichè la femmina si nutre di sangue, aumentando notevolmente di volume, ed infine si lascia cadere al suolo per deporre anche più di un migliaio di uova.

La zecca più comune in Regione e nell’intera Europa occidentale è l’Ixodes ricinus L.. Essa, nel corso del suo ciclo vitale, sfrutta tre diversi ospiti. In particolare gli ospiti di elezione per le larve sono piccoli mammiferi come topolini appartenenti ai generi Apodemus e Clethrionomys, le ninfe sfruttano sia micromammiferi sia ungulati di grossa taglia. Gli “ospiti di riproduzione” usati dagli adulti sono tipicamente i caprioli.

Molte specie di Ixodidi, comunemente zecche, sono di notevole importanza medica e veterinaria, poiché trasmettono numerosi agenti infettivi per l’uomo e  animali. Inoltre le punture causano anche altri disturbi, come dermatosi e disturbi causati dall’inoculazione di sostanze che per l’ospite risultano essere irritanti. Ecco ripotato sotto un filmato sulle zecche ed il rapporto con gli animali:

 

 

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Malattie dei Cani

Malattie aparato Riproduttore

L’incidenza delle malattie è molto più elevata nelle femmine che nei maschi: l’apparato genitale femminile possiede la magior parte delle funzioni riproduttive.

Le parti più frequentemente colpite sono le mammelle e I’utero.

A carico delle prime rileviamo soprattutto mastiti e tumori; a carico del secondo infezioni di solito purulente.

Le mastiti sono infiammazioni delle ghiandole mammarie che avvengono durante la lattazione, in seguito a mancata suzione da parte dei cuccioli o a gravidanze immaginarie.Le mammelle colpite da mastitia ppaiono calde e dolenti; alla compressione cola un liquido di colore variabile dal rosso al verdastro a seconda dei germi che hanno provocato l’affezione. La febbre è elevata e permane sino che le mammelle non si sono svuotate e decongestionate.

Le mastiti rendono difficoltoso se non impossibile l’allattamento dei cuccioli. talvolta quindi necessario ricorrere all’allattamento artificiale.

 Ad una certa età sia le cagne che hanno partorito che quelle non, presentano non infrequentemente tumori mammari benigni, maligni e talvolta misti.

I tumori maligni tendono ad aumentare di volume rapidamente, ulcerarsi e soprattutto adare metastasi agli organi interni. È chiaro che I’asportazione precoce e l’esame istopatologico offrono l’opportunità di emettere la prognose ed eventualmente iniziare un’opportuna terapia.

L’utero può subire continue perdite di materiale purulento che imbratta i genitali esterni e le aree circostanti. È accompagnata da febbre, appetito scarso, aumento elevato della sete.

La piometra consegue spesso a turbe ovariche e compare nella cagna in genere dal 6° anno in avanti, eccezionalmente anche prima. Dopo una saltuaria perdita di muco purulento e successiva chiusura del collo uterino, si determina una raccolta tale da simulare a volte la gravidanza.

Questo materiale purulento provoca un quadro tossico dovuto al riassorbimento nel torrente circolatorio. Compare quindi sete intensa, dimagrimento e, nei casi più gravi, diminuzione e scomparsa dell’appetito.

Poichè le terapie mediche non danno risultati degni di considerazione, I’intervento chirurgico resta il rimedio più efficace e risolutivo.L ‘apparato genitale maschile è raramente colpito da affezioni di rilevanza clinica.

Da ricordare una malattia detta sarcoma venereo di Stricker, di genesi virale, e quindi trasmissibile da soggetto a soggetto. Rari invece i tumori.Più frequenti i traumi provocati dal coito.

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Malattie apparato Respiratorio

 L ‘apparato respiratorio del cane si differisce da quello di altri mammiferi, presenta una caratteristica unica.Il cane possiede sul corpo poche ghiandole sudoripare, che di norma eliminano acqua e sali, per cui il fenomeno traspiratorio cutaneo è irrilevante.

Si verifica perciò un’eliminazione di compenso attraverso la via respiratoria.Le variazioni termiche ambientali, le condizioni di umidità i fatti emotivi sono incisivi nel condizonamento del ritmo della frequenza degli atti respiratori.

È molto comune vedere d’estate cani che con la lingua pendula respirano a mantice lasciando cadere al suolo gocce di saliva. Questo meccanismo serve a mantenere costante la temperatura interna dell’organismo.Se il cane viene lasciato in un’automobile  completamente chiusa, I’appannamento dei vetri del veicolo si verifica in pochi minuti per la gran massa di vapore che viene eliminata dall’animale.

In estate lasciare un cane con il veicolo al sole e i finestrini chiusi vuoi dire esporre l’animale al colpo di calore, è assolutamente sconsigliato, abbassare quindi leggermente tutti i finstrini, evitando l’appannamento, ma soprattutto salvaguardndo la salute dell’animale.

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Malatie dell’Occhio

Le infiammazioni sono siyuate negl’organi sensibili. Le infiammazioni più comuni sono congiuntiviti riconoscibili da una gran quantità di secrezione che imbratta la pelle circostante e da arrossamento delle congiuntive.

Le cause sono moltissime; se I’insorgenza è brusca, è probabile si tratti di un fatto traumatico o di un corpo estraneo. In questo caso è opportuno un ribaltamento della terza palpebra per rimuoverlo.

Alcune razze a cute abbondante e lassa come d esempio mastini napoletani, boxer, sono predisposte al ribaltamento verso il globo oculare delle palpebre che diventano loro stesse corpo estraneo per l’occhio che irritano di continuo animale.

Nel caso opposto, l’eccessivo ribaltamento verso l’esterno delle palpebre favorisce la penetrazione di corpi estranei.


Entrambi i difetti sono per lo più di origine genetica e trovano soluzione con un intervento di chirurgia plastica.Nei cani anziani è abbastanza frequente la cataratta. Il cristallino si opacizza e l’occhio appare come appannato, è come se un velo finissimo grigio si posa sull’occhio non permettendo all’animale di vedere bene, la vista si affievolisce con il tempo fino alla totle cecità dell’animale.

Le terapie mediche non sono molto efficaci: nei casi gravi si interviene chirurgicamente, rmuovendo la “pellicola” sul cristallino.La prevenzione delle malattie che colpiscono l’occhio è di difficile attuazione, in pratica si riduce alle infezioni da corpo estraneo. Dopo una battuta di caccia o una passeggiata in campagna si esamina l’occhio abbassando la palpebra inferiore; gli eventuali corpuscoli presenti andranno necessariamente eliminati per mezzo di un cotone inumidito, con acqua borica o, in modo di non irritare l’occhio dell’animale.

A volte il corpo estraneo penetra al di sotto della terza palpebra e non è visibile dall’esterno; per asportarlo è necessario l’impiego di una pinza con la quale si ribalta la terza palpebra.Non disponendo di sufficiente esperienza è meglio ricorrere al veterinario senza aspettare troppo perchè il continuo sfregamento sulla cornea può causare gravissimi lesioni, provocando dolore.  

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Malattie dell’Orecchio

Tutte le razze vengono colpite da otiti (infiammazione delle orecchie); alcune però sono più predisposte a motivo della particolare conformazione dell’orecchio o per la presenza di peli.

 

Otiti da corpo estraneo

Cani ad orecchie flesse e pelose quali cocker e setter subiscono spesso, in periodo estivo, la penetrazione di spighe d’erba.

Infiggendosi nel canale auricolare, esse provocano un fastidioso disturbo e creano i presupposti per una successiva infezione.

Il proprietario che ha portato a correre uno di questi cani in un prato vede tornare improvvisamente indietro con la testa reclinata dal lato colpito.L’animale scuote il capo e cerca di grattarsi l’orecchio con I’arto posteriore. In poco tempo il veterinario con l’aiuto di otoscopio e pinza estrarrà la spiga sollevando l’animale dal tanto fastidio.

Se I’asportazione non avviene nel giro di pochi giorni, dal condotto auricolare inizierà a fuoriuscire un liquido purulento e maleodorante che certamente renderà più lunga e problematica la guarigione.

I suggerimenti  in questi casi consistono nel rasare in estate l’interno del padiglione auricolare per diminuire le probabilità di penetrazione delle spighe e nell’evitare di far scorrazzare il proprio cane nei prati pullulanti di queste ariste selvatiche, che possono penetrare anche negli spazi interdigitali.

 

Otoematoma

Gli scuotimenti ripetuti del capo provocati da parassiti nel canale auricolare o da corpi estranei facilitano la rottura dei capillari sanguigni al di sotto della cute dell’orecchio.

Ne consegue un versamento emorragico, detto ematoma, visibile all’esterno come rigonfiamento. Questa affezione, che ancora una volta colpisce con maggiore frequenza i cani a orecchie lunghe e flesse, necessita della correzione chirurgica.

Il semplice svuotamento dell’ematoma è seguito da recidive che provocano una retrazione della cartilagine auricolare con conseguenti danni estetici.I parassiti che regnano nel condotto auricolare di parecchi cani vanno perciò combattuti con molta perseveranza;

sarà questa la migliore profilassi contro il verificarsi dell’otoematoma. 

 

Otite parassitaria

Il nome è esplicativo: è dovuta cioè ad un piccolo parassita che si annida e prolifica all’interno dell’orecchio.L’infestazione avviene per lo più per contatto con altri animali, cani o gatti, ammalati.L’acaro responsabile provoca prurito e fastidio al cane che scuote e si gratta le orecchie.Dal padiglione fuoriesce cerume scuro.

Per la guarigione dell’otite parassitaria non è sufficiente l’applicazione degli appositi medicamenti, è necessaria una pulizia continua dell’orecchio.La prevenzione è possibile evitando il contatto con animali colpiti, controllando e pulendo periodicamente le orecchie dei propri animali.

 

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Malattie della Pelle

Rappresentano, statisticamente, una quota importante di tutte le malattie che colpiscono i cani: alcune come la scabbia e le micosi possono trasmettersi anche all’uomo.

 

Rogna rossa

Con manifestazioni analoghe, ma non pruriginose, colpisce prevalentemente soggetti a pelo raso. Le lesioni sono localizzate soprattutto alla testa e agli arti anteriori. La malattia non si trasmette come la rogna sarcoptica, tende però a essere particolarmente ostinata, ribelle alle terapie mediche.

In alcuni casi evolve in forma pustolosa conferendo all’animale un aspetto sgradevole.

 

Rogna sarcoptica

è dovuta a un parassita, Sarcoptes scabiei, che produce alterazioni pruriginose alla cute nella zona delle ascelle, delle orecchie e delle zampe.Il prurito aumenta se il cane si avvicina a una fonte di calore.

L’affezione è molto contagiosa per altri cani creando seri problemi per coloro che posseggono dei canili.

Le persone che vengono a contatto troppo stretto con gli animali affetti da questa malattia possono contraria: essa si presenta con piccole lesioni pruriginose sull’addome e sugli arti, la guarigione è più rapida di quella del cane.La diagnosi sul cane si effettua con la dimostrazione del parassita che si evidenzia microscopicamente.

La terapia non è difficile e si attua con dei bagni medicati associati a scrupolose norme di igiene.

La cuccia e l’ambiente frequentati dal cane vanno puliti e disinfettati periodicamente.

 

Micosi

Più frequentemente nel gatto che nel cane compaiono affezioni dovute a funghi della pelle.Le lesioni sono in genere caratterizzate da aree alopeciche con rottura dei peli e aspetto squamoso.

Esami di laboratorio e microscopici confermano il sospetto diagnostico offrendo così l’opportunità di suggerire una terapia locale o generale.I casi di micosi sono sempre più numerosi e richiedono attenzione per la possibilità di contagio alle persone.

La prevenzione delle malattie cutanee dovute a parassiti o funghi avviene in due modi: evitando il contatto con soggetti colpiti, curando le condizioni igieniche dell’ambiente e della cute dell’animale.

 

Tumori della pelle

Esistono numerosi tumori della pelle: verruche, papillomi, lipomi, fibromi, eccetera. Dopo I’asportazione sarebbe consigliabile far praticare l’esame istologico per avere la certezza di non trovarsi di fronte a neoplasie maligne chew hanno la tendenza a disseminarsi in altre sedi. 

 

Dermatiti

Nel cane sono dovute a infezioni locali provocate da germi o virus.Le più frequenti sono I’acne, le foruncolosi, le ulcere cutanee, le piodermiti.

Gli ascessi interdigitali e I’intertrigine Sono particolarmente penosi per i cani da caccia; compaiono in seguito a penetrazioni di piccoli corpi estranei nel piede o ad affezioni batteriche e micotiche dello spazio interditale.Il cane si dimostra riluttante alla corsa soprattutto su terreni accidentati.

AI di là di questo inconveniente l’animale non presenta disturbi di carattere generale.La guarigione incompleta e le recidive costringono talora a rinunciare all’utilizzazione venatoria dell’animale.

 

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Malattie Parassitarie

 Parassitosi intestinale

Le verminosi del cane sono imputabili a numerosi tipi di parassiti: li suddivideremo in due categorie, a ciclo diretto, che passano cioè direttamente da animale ad animale, e a ciclo indiretto, quando prima di infestare nuovamente il cane avviene un passaggio su un cosiddetto ‘ospite intermedio’ (coniglio, pecora, pulce ecc.) su cui compiono una parte
del loro ciclo vitale.

Tra i più diffusi si annoverano gli ascaridi che sono grossi vermi bianchi che vivono nell’intestino tenue.Esistono due vie di infestazione: una è rappresentata dall’uovo del parassita che si trova nel terreno, l’altra dalla larva migrante attraverso la cute.

  • Parassiti a ciclo indirettociclo indiretto

Tra i vermi detti piatti si annoverano le tenie. Va premesso che non si trasmettono direttamente da cane a cane, poichè possiedono un ciclo indiretto passando attraverso un ospite intermedio. Il parassita adulto vive nell’intestino del Cane ed emette delle proglottidi (segmenti ben visibili nelle feci) che contengono delle uova.

Se queste sono ingerite dall’ospite si sviluppano su di esso, diventano larve e a questo punto possono infestare il cane. I cani sono infestati principalmente dalle tenie pisiforme,cucumerina ed eccezionalmente dall’echinococco.

Mentre per le prime due il ciclo è rappresentato rispettiva mente da coniglio-cane e da pulce-cane, per I’echinocco si realizza attraverso I’ingestione di carni bovine e ovine infestate. Anche l’uomo può essere colpito da echinococcosi con gravi conseguenze.La prevenzione delle teniasi può essere attuata evitando di somministrare al cane visceri di coniglio o lepre (tenia pisiforme),disinfestandolo periodicamente dalle pulci (tenia cucumerina), utilizzando carni cotte (tenia echinococco).

A proposito di quest’ultima, stante la sua pericolosità per l’uomo, sarà opportuno, nelle zone infette, anche una profilassi diretta sull’animale con la periodica somministrazione di farmaci.

 

 

  • Parassiti a ciclo direttociclo diretto.

 L’uovo ha un guscio resistente che gli consente di sopravvivere per anni; inoltre aderisce, perchè appiccicoso, al pelo e alle zampe del cane che 10 assume leccandosi.Le larve che nascono dalle uova ingerite migrano attraverso i tessuti e come tali rimangono così somatizzate.Se una femmina infestata è gravida, le larve migranti raggiungono il cucciolo per via placentare alla quarta settimana di gravidanza.

Dopo la nascita gli ascaridi maturano nell’intesti no del neonato e successivamente iniziano a deporre le uova .Poichè non tutte le larve migrano da una cagna, questa può infettare cucciolate successive con la stessa modalità Finche dispone di larve infestanti.Alcune di esse migrano attraverso le ghiandole mammarie e di qui infestano nuovamente i cuccioli che vengono allattati. I vermi sono innocui se si trovano in numero limitato, ma infestazioni numerose producono effetti generali notevoli quali diarrea, addome gonfio, inappetenza.

É abbastanza facile eliminare i parassiti delI’intestino del cane mentre è ancora impossibile distruggere le larve somatizzate; per questa ragione una cagna potrà trasmettere ascaridi ai propri cuccioli anche se I’esame delle feci risulta negativo.Esistono dei parassiti molto più pericolosi questi e cioè gli ancilostomi e le uncinarie Piccoli e brevi, possiedono dei denticoli coi quali tranciano i villi intestinali per nutrirsi ( del sangue dell’ospite, portando a morte talvolta intere cucciolate a causa della notevole anemizzazione e delle emorragie prodotte nei soggetti colpiti.

L’infestazione da tricocefali avviene per via orale e i soggetti adulti vivono nel cieco e nel colon. In caso di numerose infestazioni si manifestano gravi disturbi intestinali con diarrea emorragica, anemia, apatia, dimagrimento nonchè scarso rendimento nei cani da caccia e da lavoro.La razza più sensibile a questa parassitosi  è I’epagneul breton e non sono infrequenti decessi provocati da infestazioni massicce. Per la prevenzione delle infestazioni da parassiti a ciclo diretto è essenziale I’igiene ambientale poichè l’animale assume le uova disseminate con le feci.

Uno dei mezzi più efficaci per distruggerle è il calore.L’impiego di lanciafiamme  è indicato sui pavimenti di cemento o di mattone, sulla terr eno è poco efficace.Per i cani che vivono in parchi, giardini o appartamenti si consiglia un esame periodico delle feci (due-tre volte l’anno) in modo da poter intervenire prima che la parassitosi provochi seri danni.

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Malattie Virali

Cimurro

È la malattia che miete più vittime tra i cani.

Il responsabile è un virus veicolato per varie vie, soprattutto quella aerogena.La sintomatologia può essere abbastanza varia, a seconda dell’apparato colpito.

 Nei cuccioli è frequente la localizzazione intestinale: compaiono inappetenza, disidratazione, diarrea emorragica.

La forma nervosa è la più subdola e pericolosa poichè appare talvolta quando il cane sembra già guarito.È caratterizzata da depresslone, movimenti incoordinati, convulsioni di tipo epilettiforme. L’esito è in genere infausto; se l’animale sopravvive può restare menomato da tremori spastici (specie di tic nervosi) localizzati.


Un’altra localizzazione frequente è quella a carico del sistema respiratorio, responsabile di bronchiti o broncopolmoniti, e a carico delle congiuntive e della mucosa nasale che appaiono arrossate e ricoperte di muco.La terapia, a base di antibiotici, serve soltanto a bloccare i germi di irruzione secondaria, non il virus del cimurro.

Perciò si raccomanda la vaccinazione preventiva, che stimola la produzione, da parte dell’organismo animale, di particolari sostanze dette anticorpi in grado di neutralizzare l’azione del virus.Va tenuto presente che la comparsa di un tasso sufficiente di anticorpi avviene a 7-10 giorni di distanza dall’intervento vaccinale.Esistono numerosi preparati commerciali in cui il vaccino per il cimurro è associato a quello dell’epatite infettiva, talora a quello della leptospirosi.

 

 

Gastroenterite infettiva del cane

È una malattia comparsa recentemente nel nostro paese: le prime segnalazioni risalgono al1979.

Come tutte le forme morbose di nuova introduzione ha causato, nella fase iniziale, numerose vittime soprattutto nei giovani.

Ne è responsabile un virus che colpisce l’apparato digerente: il sintomo prevalente è il vomito, seguito da diarrea emorragica. L’animale si disidrata rapidamente e presenta intensa dolorabilità alla palpazione a livello gastrico.Il periodo di incubazione varia da 3 a 10 giorni;

I’esordio è brusco, con i sintomi descritti sopra; nei casi favorevoli la malattia si risolve nell’arco di 4-7 giorni.

La mortalità si verifica soprattutto nei cuccioli e cuccioloni, più raramente negli adulti.Le condizioni generali del soggetto giocano un ruolo importante ai fini della guarigione: animali debilitati da parassitosi o in scadente stato di nutrizione hanno minori possibilità di sopravvivenza .

La tempestività nell’intervento terapeutico può contribuire notevolmente alla guarigione: è indispensabile l’opera del veterinario.

Negli ultimi tempi si è assistito ad una diminuzione dell’incidenza dei casi di gastroenterite infettiva. Attualmente sono disponibili vaccini specifici mediante i quali i cuccioli possono essere immunizzati.

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Malattie Infettive

Leptospirosi
È una malattia comune all’uomo e a molte specie animali. Nel cane ritroviamo due tipi di leptospira:

  • la canicola
  • la itteroemorragica. 

La fonte più comune di contagio è rappresentata da topi e ratti che inquinano con le loro urine le acque STAGNANTI in cui i cani vanno a bere o l’ambiente.

I sintomi clinici sono molteplici: i più comuni sono astenia con debolezza estrema del treno posteriore, interessamento renale spiccato, gastrite con vomito, diarrea talora emorragica, dolorabilità dorsolombare diffusa e ittero nel corso della forma itteroemorragica.

Dopo una fase iniziale con temperatura molto elevata può comparire addirittura ipotermia. La mortalità è bassa nelle forme di leptospirosi canicola, mentre è molto elevata nella forma itteroemorragica .Una profilassi indiretta si attua impedendo ai cani da caccia di bere nelle pozzanghere ed effettuando un’accurata derattizzazione della zona in cui vive l’animale.

La vaccinazione, ripetuta ad intervalli di 6-8 mesi, offre le migliori garanzie di prevenzione, specialmente in zone dove la malattia è frequente. La terapia antibiotica è efficace se la malattia è colta nella fase iniziale;

molto più rare sono le guarigioni nelle forme già avanzate.