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Lezioni di Equitazione

I primi salti

Solo quand avrai acquistato la necessaria sicurezza potrai avvicinarti ai salti!

Prima regola fondementale: per saltare, indossa sempre il giubbotto protettivo.

Di solito si inizia a prendere confidenza con le barriere a terra. Le barriere a terra si fanno di solito al trotto, sollevato in sospensione. In questo caso non dovrebbe cambiare niente nel tuo assetto mentre ci passi sopra, se non una leggera cessione della mano se il cavallo allunga un po il collo. Si fanno poi anche a galoppo.

 

 

Dalle barriere a terra  si può passare alle croci. Con l’aiuto di supporti chiamati “pilieri” si sollevano le estremità delle barriere da terra in modo da formare un ostacolo a croce.

Man mano che il salto diventa più alto, il cavallo ha bisogno di compiere una certa parabola staccandosi da terra per superarlo e tu lo devi aiutare togliendoli il tuo peso dalla schiena.  Come fare?

Quando il cavallo spicca il salto, sollevati un po come quando trotti o galoppi in sospensione, spostando il peso dalla sella e appoggiandoti sulle staffe.

segui il movimento del collo del cavallo e con le braccia, in modo da opporre resistenza attraverso le redini. Quando il cavallo salta, allunga il colo per equilibrarsi: se non lo segui con le braccia ostacolerai il suo movimento.

I difetti più comuni di chi inizia a saltare sono anticipare e restare indietro, cioè rimanere con il peso sbilanciato all’indietro e non cedere con la mano. Questi errori possono causare comportamenti di rifiuto da parte del cavallo. Cioè il cavallo potrebbe fermarsi davanti l’ostacolo, evitarlo all’ultimo momento, affrettarsi troppo e spiccare il salto troppo presto o troppo tardi.

Il percorso ad ostacoli

In un percorso ad ostacoli di un allenamento o di un concorso ippico, gli ostacoli più comuni sono dritti o larghi.

Di conseguenza, nei verticali il cavallo spiccherà un salto con una parabola più alta, mentre nei larghi la parabola sarà più estesa in lunghezza. Dritti e larghi possono essere messi l’uno a breve distanza dall’altro a formare un unica combinazione: due salti formeranno una gabbia mentre tre salti formeranno una doppia gabbia.

Ti sarà utile guardare sempre l’ostacolo successivo mentre affronti un salto e mantenere la cadenza, cioè il ritmo della velocità, giusta in modo costante.

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Il canter e il galoppo

Scoperti tutti i segreti del trotto, si può passare al canter. Il canter ha un ritmo in tre tempi: il cavallo appoggia prima una zampa posteriore, poi l’altra anteriore. Anche nel canter c’è un momento in cui tutte le zampe sono sospese in aria.

 

 

Il canter seduto

Il galoppo seduto è molto piu comodo del trotto seduto  anche il galoppo in sospensione è più naturale del trotto sollevato. Il galoppo è destro se la zampa che il cavallo porta in estensione alla fine della sequenza è la destra, sinistro se la zampa è quella sinistra. Le prime volte sicuramente è più semplice galoppare in circolo o alla corda. Come si parte al galoppo?

Fai qualche falcata al trotto seduto.

Quando senti che l’impulso è giusto e l’assetto stabile, spingi l’anca interna in avanti, porta la gamba esterna dietro il sottopancia, lascia l’interno appoggiata al sottopancia, poi stringile ed il cavallo partirà al galoppo.

L’assetto deve essere come al passo con il busto eretto ed i muscoli rilassati. Con il braccio segui il movimento della schiena del cavallo e, con le braccia aderenti al busto,, asseconda il naturale andamento avanti ed indietro della testa e del collo.

Tieni sempre le gambe nella giusta posizione, cioè quella esterna leggermente più indietro e controlla che la tua schiena non si inclini troppo in avanti o indietro.

il canter in sospensione

Quando avrai acquisito un buo equilibrio prova ad aumentare la velocità e a fare un canter in sospensione. stare in sospensione significa spostare il peso dalla schiena del cavallo e distribuirlo sulle tue anche e sulle tue ginocchia. Di conseguenza in tuo gusto si inclinerà un po in avanti: attenzione però a non esagerare.

 

 

Il galoppo

Oltre ad una certa velocità il canter diventa galoppo. Il ritmo viene allora scandito in 4 tempi, per esempio: posteriore destro, posteriore sinistro, anteriore destro e sinistro. Poi una breve sospensione.

Per passare dal galoppo al trotto, fai prima un pò di canter in sospensione, poi di galoppo seduto. Ferma il movimento del bacino e sposta leggermente il peso all’indietro con la schiena.

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Il trotto

Una volta presa confidenza con il passo, puoi passare all’andatura successiva, il trotto.

Si tratta di un movimento in due tempi, dove il cavallo alterna le diagonali. le diagonali sono le coppie di zampe che il cavallo muove alternando. Per un istante tutte e quattro le zampe restano in sospensione, proprio per questo il movimento del cavallo è saltellante.

 

 

Il trotto seduto

Il trotto seduto è più impegnativo sia per il cavallo, sia per il cavaliere. Per il cavallo perchè la sua schiena non viene mai sgravata dal peso del cavaliere, invece per il cavaliere non è facile assecondare i movimenti del cavallo in modo da stare comodi.

Come si cambia andatura dal passo al trotto seduto?

Accorcia leggermente le redini o comunque prendi il contatto e stringi i fianchi del cavallo con le gambe del cavallo all’altezza del sotto pancia.

Il trotto seduto l’assetto è lo stesso del passo. Appena il cavallo inizia a trottare cerca di assecondare i suoi movimenti della sua schiena con il bacino.

Mantieni il contato con la bocca del cavallo senza tirare troppo. La mano deve essere più ferma possibile, ma mobile, perchè il cavallo cercherà un leggero appoggio sul filetto per bilanciarsi meglio.

Il trotto sollevato

Nel trotto sollevato bisogna assecondare il movimento del cavallo stando un tempo seduti e un tempo sollevati leggermente dalla sella. Una volta trovato il ritmo, questo trotto è meno faticoso.

Per iniziare il trotto sollevato fai prima qualche falcata di trotto seduto.

Ascolta il ritmo uno-due, poi al momento giusto inizia a sollevarti aiutandoti con la naturale spinta del movimento del cavallo e cerca di fare una falcata in elevazione e una no.

Il sollevamento deve partire dal ginocchio, mentre la parte inferiore della gamba deve rimanere ferma all’altezza del sottopancia. Il busto deve restare eretto e le mani ferme ma nn fisse.

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Il passo

Le andature naturali del cavallo sono 4: passo, trotto, canter e galoppo.

Il passo è l’andatura più lenta. A 4 tempi regolari, dove puoi sentire il ritmo uno-due-tre-quattro. Al passo il cavallo appoggia a terra sempre due zampe contemporaneamente.

Per seguire il cavallo al passo bisogna mantenere l’assetto e assecondare il movimento del cavallo.

 

 

Ecco come devi fare:

Segui il ritmo del cavallo lasciando che il bacino si muova avanti ed indietro.

Anche le mani devono assecondare il movimento della sua testa andando avanti ed indietro.

Tieni le gambe ferme e stringile solo se vuoi dare più impulso; poi torna a rilassarle.

Quando vuoi fermarti, sposta il peso portando leggermente  indietro la schiena, smetti di assecondare l’andatura con il bacino, ferma il movimento delle mani, stringi le redini in modo più saldo: a questo punto il cavallo sentirà una leggera resistenza e si fermerà graduatamente.

Per ripartire al passo, stringi le gambe all’altezza del sottopancia finche il cavallo non accenna a muoversi.

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Gli aiuti

Gli aiuti servono a comunicare al cavallo ciò che deve fare. Si parla di aiuti artificiali per il frustino e gli speroni, e gli aiuti naturali per i movimenti di gambe  e mani e l’assetto e la voce. L’aiuto più importante Sono le gambe, che danno indicazioni attraverso la pressione e la posizione. La pressione può essere costante o con colpetti. La posizione prende come riferimento sottopancia e , rispetto per esso, può essere in linea o dietro. Di solito quando le gambe sono indietro è per controllare il movimento del treno posteriore, quando sono al sottopancia è per non interferire con il movimento in avanti o incoraggiarlo.

 

 

Anche l’assetto è molto importante: portare il peso indietro aiuta a rallentare, mentre portarlo in avanti incoraggia ad accellerare.

Le mani dovrebbero avere sempre un contatto leggero con le redini e quindi con la bocca del cavallo. Non dimenticare mai che è molto delicata e che devi sempre avere massimo rispetto quando esegui delle operazioni attraverso le redini.

Anche la voce può aggiungere qualcosa agli altri aiuti, soprattutto se abitui il cavallo allo stesso suono e allo stesso comando.

Per utilizzare il frustino e gli speroni è bene acquisire prima un po di esperienza. In ogni caso è buona abitudine imparare ad impugnare subito il frustino.

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L’assetto

Una volta in sella, qual’è la posizione ideale da tenere sul cavallo?

Proprio perchè un assetto corretto è la base per tutti i passi successivi.

Semplici regole

Siedi abbastanza avanti sulla sella in modo da abbracciarla bene con le cosce.

Le gambe devono cadere lungo i fianchi del cavallo con il ginocchio aderente sulla sella fino ad appoggiare con il piede la staffa.

Il piede deve essere infilato nella staffa fino circa a metà per rimanere parallelo al fianco del cavallo con il tallone leggermente abbassato.

Il bacino deve spingere in avanti e il busto deve rimanere eretto, perpendicolare alla schiena del cavallo.

Tieni la testa dritta  e guarda in avanti tra le orecchie del cavallo. E’ molto importante che i tuoi muscoli rimangano rilassati e non siano mai tesi.

Il braccio deve cadere dritto fino al gomito con la spalla rilassata e poi piegarsi in avanti in direzione del collo del cavallo per impugnare le redini più o meno all’altezza del garrese.

Le redini entrano tra l’anulare ed il mignolo ed escono tra l’indice ed il pollice. Il pollice va tenuto in alto e piegato sopra le redini in uscita, i palmi delle mani dovrebbero guardarsi restando a circa 15-20 cm l’uno dall’altro.

 

 

Le linee immaginarie…

Per capire se stai tenendo un buono assetto, un valido aiuto ti arriva da 2….linee immaginarie !

La prima serve a capire se la posizione delle braccia è corretta: immagina una linea tendenzialmente retta che va dalla bocca del cavallo ai gomiti aderenti al busto e rilassati. La seconda ti aiuta a capire che la tua posizione è corretta. Immagina una linea dritta che attraversa verticalmente il tuo corpo e tocca l’orecchio, la spala, l’anca ed il tallone.

Se riesci a vedere queste linee, allora sei nella posizione giusta.

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La prima lezione

Bisogna dirlo: la prima lezione non si scorda mai!

La sensazione della prima volta che si sta in groppa ad un cavallo è unica ed entusiasmante! ma bisogna arrivarci…

Prima di vedere come si sale a cavallo ricorda di verificare sempre se la sella è ben ferma. Questo accorgimento non vale solo per la prima lezione ma per tutte le volte che cavalcherai. Quindi stringi o fatti stringere quanto serve in sottopancia per evitare che si rigiri mentre monti o durante la lezione.

Montare

Ecco i diversi modi per salire a cavallo:

Montare con la staffa

Il modo tradizionale è un po faticoso, ma è opportuno, saper salire a cavallo da soli perchè potresti averne bisogno.

Montare con la gamba

In questo caso qualcuno ti aiuta a darti lo slancio per saltare in sella.

Montare con una pedana o con un montatoio

Spesso nei maneggi c’è una scaletta o un sgabello apposta da usare come base

Montare in appoggio

Se sei molto abile, puoi iniziare senza nessun aiuto e provare a montare solo con una spinta.

 

Scendere

Togli i piedi dalle staffe, piegati in avanti con un po di slancio e fai passare la gamba destra sopra la groppa del cavallo.

 

 

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Il maneggio

In una scuola di equitazione, il campo dove si va a cavallo si chiama maneggio. Durante la lezione sarà l’istruttore a darti indicazioni su come muoverti ma nel caso in cui dovessi condividere il maneggio con altre persone devi sapere come gestire il traffico!

Prima cosa da sapere: si dice che lavori a mano destra quando l’interno del maneggio è alla tua destra  e a mano sinistra quando l’interno del maneggio si trova alla tua sinistra. Il maneggio si tiene a destra: se incontri un altro cavaliere che arriva in direzione opposta alla tua, devi tenere la mano alla tua destra, lui farà altrettanto.

 

 

Il maneggio di solito npn misura meno di 40×20 metri ed è contrassegnato da 8 lettere convenzionali.

Ecco i principali traggitti per muoversi nel maneggio:

Il circolo: prepara il cavallo a girare verso l’interno del maneggio all’altezza della lettera che sta a metà del lato corto.

La volta: prepara il cavallo a girare verso l’interno del maneggio e fai un cerchio che non superi la linea centrale del maneggio.

La mezza-volta: prepara il cavallo a girare verso l’interno del maneggio, tracciando un cerchio immaginario, esegui metà del cerchio poi taglia in diagonale e raggiungi di nuovo la pista.

Il cambiamento diagonale: attraversa il maneggio da un angolo a quello opposto, cambiando mano. Di solito il cambiamento diagonale si fa al trotto sollevato, aumentando un po al velocità. Quando arrivi di nuovo sulla pista, rimettiti al trotto seduto, oppure cambia la diagonale del trotto sollevato.

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Finimenti e protezioni

Oltre a sella e briglie ci sono altri tipi di equipaggiamenti di cui un cavallo può avere bisogno: si tratta dei finimenti e delle protezioni. Il loro uso dipende dalla attività del cavallo che il cavallo svolge oppure dalle caratteristiche fisiche dell’animale. Per esempio, un cavallo dal passo corto, trottando esegue un movimento per cui porta le zampe posteriori vicine a quelle anteriori e avrà probabilmente bisogno dei paraglomi per non strapparsi i ferri con gli zoccoli posteriori.

Ecco i finimenti e e protezioni più comuni per le zampe

Paratendini: servono per evitare colpi alla zona posteriore dello stinco delle zampe anteriori.

Stinchiere e paranocche: riparano la parte interna della zampa anteriore e posteriore dei cavalli dai colpi occasionali inferti sia dalle altre zampe sia dal loro strusciamento.

Paraglomi: servono per quei cavalli che con i posteriori raggiungono gli anteriori durante il lavoro rischiando così di ferirsi sui glomi.

Come prendersi cura dell’attrezzatura

Puoi trovare tutto ciò che ti serve nei negozi specializzati. Tutte le protezioni in gomma e il materiale plastico possono essere lavate con acqua e spazzolate. I sottosella vanno lavati periodicamente in lavatrice dopo averli spazzolati per togliere i peli in eccesso.

 

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La sella e le briglie

 

Le attrezzature principali che ti servono per andare a cavallo sono la sella e le briglie. La più comune è la sella inglese, e usata per la monta inglese. Può essere multi uso, da salto o da dressage. La sua forma cambia in base alla specialità del cavaliere.

 

 

Le briglie servono per dare al cavallo indicazioni sulla direzione e la velocità attraverso la bardatura della testa. I vari tipi di briglia si differenziano sopratutto per il tipo di capezzina e per l’inboccatura.

La capezzina è la sottile striscia di pelle inserita nel sopracapo che veste la parte alta della testa.

Il filetto è il tipo più gentile grazie ad uno snodo centrale che lo divide in due. Spesso ci vengono applicate le rosette, cioè dischi di gomma che non fanno entrare gli anelli nella bocca del cavallo.

Il morso è un inboccatura più dura, ma è comunque molto usato: esistono anche briglie con “fuoribocca” , ovvero sistemi di contenimento del cavallo, che invece di tirare in bocca fanno leva sul dorso del naso.