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L'alimentazione

Anoressia e obesità

Anoressia

Rifiutare il cibo è un sintomo comune a molte malattie, ma si può verificare anche in un gatto sano.

Tra le cause della mancanza d’interesse verso un alimento specifico c’è la preferenza verso alcune sostanze che i gatti sviluppano durante lo svezzamento.

Obesità

L’attività fisica ridotta, una dieta troppo ricca e bocconcini extra possono sbilanciare l’equlibrio nutritivo del nostro gatto.

Nonostante l’aspetto felice e il comportamento tranquillo, il gatto obeso non conduce affatto una vita ideale. La terapia consiste spesso nel lilìmitare l’assunzione di calorie adottando mangimi a basso contenuto calorico.

Alcune razze sono particolarmente voraci e la loro alimentazione deve essere quindi ben equilibrata. La qualità della dieta può essere rilevata anche dallo stato del pelo, che sarà inodore, morbido, pulito e brillante nel gatto sano; opaco, fragile e untuoso in caso di malessere.

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L'alimentazione

L’alimentazione

Rispetto ad altri predatori i felini sono vincolati a una dieta a base di carne, anche nei gatti di casa la carne dev’essere l’alimento principale.

La carne, spezzetata e appena cotta può essere unita a cereali e verdure che facilitano la motilità intestinale.

Sono invece da evitare legumi, patate e latte se non ben tollerato. Durante lo svezzamento è consigliabile integrare la dieta dei gattini con latte specifico ricco di vitamine, minerali e proteine.

Il pesce è entrato a far parte della vita del gatto solo grazie all’uomo che lo ha ospitato nelle sue navi fin dal tempo dei faraoni. Il pesce è ricco di vitamine soprattutto quelle B; al gatto di casa è bene servire il pesce cotto, senza la testa, le lische e le viscere, che contengono un enzima che distrugge la vitamina B.

Gli alimenti da evitare sono: Carne di maiale cruda, pesce guasto, le ossa accuminate e scheggiabili, gli avanzi di cucina, l’albume crudo e gli alimenti preparati per cani.

Il pasto dev’essere somministrato a temperatura ambiente, nè troppo caldo nè troppo freddo.

In alternativa alla dieta casalinga si possono adottare gli alimenti soecifici sia umidi che secchi. I gatti amano consumare piccole quantità di cibo durante il giorno e la notte.

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I colori del gatto

Chinchilla

Gli esemplari con questo tipo di colorazione sono quasi bianchi, avvolti da un leggero riflesso argentato.

Questa colorazione è caratterizzata dalla presenza del colore solo sulla punta del pelo, un effetto chiamato tipping.

Il nero è il colore più conosciuto ma il tipping può manifestarsi con qualunque colore: quando è rosso o crema prende il nome di cameo.

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I colori del gatto

Colourpoint

Il colourpoint è la colorazione tipica del Siamese, poichè esso possiede un gene che agisce sulla distribuzione del colore portandolo nelle aree dove la temperatura è inferiore.

Con il passare del tempo il corpo tende a scurirsi.

Il gene Siamese può però provocare anomalie alla vista.

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I colori del gatto

Bianco

Il gene dominante legato alla colorazione bianca permette di mascherare ogni altro colore lasciando solo questa colorazione. Un gatto bianco può essere geneticamente di qualunque colore e solo l’accoppiamento permette di scoprire quali altri caratteri nasconde.

I gatti completamente bianchi sono rari mentre invece sono comuni quelli bicolori nei quli il bianco si presenta accoppiato con un altro colore.

La presenza del bianco può limitarsi a poche zone come muso, mento, collo e collare estendendosi fino a coprire le zampe e il petto.

Nei gatti tricolore la pezzatura è arancione e nera o nelle varianti di questi due colori; per la presenza della colorazione a squama di tartaruga questi gatti sono sempre femmine.

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I colori del gatto

Nero

Il nero uniforme è una delle prime mutazioni comparse nella colorazione dei gatti domestici.

Dal nero solido deriva il marrone, la forma diluita del marrone chiaro (lilac) e il marrone chiaro (cannella); sempre dal colore nero deriva il blu (nero diluito).

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I colori del gatto

Tabby

Il gatto è ornato da sottili striscie verticali o macchie nere o marroni: questo disegno viene chiamato tabby, cioè tigrato  o soriano in italiano.

Il mantello tigrato rappresenta il mantello originale, di tipo selvatico; malgrado le mutazioni e le selezioni dell’uomo abbiamo prodotto una grandissima varietà di mantelli, geneticamente il gatto rimane un felino tigrato come il suo progenitore selvatico. Il gatto tabby si presenta in quattro diversi disegni:

– tabby mackerel: presenta striscie scure su sfondo agouti;

– tabby blotched: le striscie sottili diventano bande più larghe e simmetriche;

– tabby spotted: le strisce verticali si interrompono per formare macchie;

– abissino: scomparsa dei disegni scuri sul corpo mantenendoli però sulle estremità.

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L'origine delle razze

L’origine delle razze

Il numero di razze ufficialmente riconosciute è aumentato nel secondo dopoguerra; numerose razze sono quindi recenti, ma alcune, come il Siamese, il gatto d’Angora, il Certosino e il gatto di Manx sono molto più antiche.

Le differenze d’aspetto tra i gatti domestici, quelli di razza e quelli di strada dipendono dal passaggio dalla vita selvatica a quella domestica. Uno degli effetti della domesticazione è il rilassamento della selezione naturale: essa trasmette determinate caratteristiche che permettono al gatto di sopravvivere e riprodursi; l’ambiente domestico invece ha provocato nei gatti variazioni d’aspetto, fisiologia e comportamento, permettendo la comparsa di nuove caratteristiche.

Le antiche razze citate in precedenza si sono diffuse senza l’intervento dell’uomo. Le caratteristiche che spiccano di più nel gatto sono la lunghezza e il colore del mantello, composto da tre tipi di pelo: quello di protezione, quello ispido e il sottopelo. Le mutazioni nella struttura del mantello sono all’origine delle razze che vengono così distinte:

– a pelo lungo come ad esempio il Persiano;

– a pelo semilungo come ad esempio il gatto d’Angora;

– a pelo corto come il Certosino e il Siamese;

– a pelo riccio come l’American whirehair;

– a pelo duro come lo sphynx;

– senza pelo.

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I sensi

L’olfatto

Viene utilizzato dal gatto per decidere se cibarsi o rifiutare un alimento, ma è importante sopratutto nella vita sociale. I gatti che perdono l’uso di questo senso spesso hanno problemi di appetito, di toeletta e i maschi non corteggiano le femmine. L’odore del corpo viene infatti utilizzato per riconoscersi individualmente ma anche a livello di gruppo familiare.

Le femmine segnalano ai maschi la disponibilità all’accoppiamento attraverso l’odore e i maschi marcano la presenza sul territorio. L’odore individuale è prodotto dalle ghiandole sudoripare e sebacee. I maschi possiedono anche due masse di ghiandole sebacee. Tutte le ghiandole servono principalmente nella comunicazione olfattiva, segnando tramite strofinamenti e spruzzi di urina la presenza del gatto, il possesso del territorio e altre caratteristiche.

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I sensi

L’equilibrio

L’orecchio interno è responsabile dell’abilità da acrobata del gatto. Grazie alla straordinaria abilità nel movimento il gatto è una perfetta macchina da caccia. Dal suo senso dell’equilibrio si può notare come questo riesca ad arrampicarsi su superfici quasi verticali e saltare senza sforzo ma anche come riesca a passeggiare senza tentennamenti su cornicioni stretti e alti.

I movimenti più complessi sono sotto controllo cerebrale mentre gli altri (come ad esempio il movimento della testa, degli occhi e dei muscoli del corpo) sono stimoli ricevuti dal sistema vestibolare che regola l’equilibrio dell’animale.Il gatto può avere qualche problema nelle discese: le affronta aggrappandosi con gli arti anferiori e procedendo a testa in su.