Nome comune: scivolatrice comune.
Tassonomia: appartiene al sottordine Cryptodira, superfamiglia Testudinoidea, famiglia Emydidae, genere Trachemys, sottospecie Trachemys scripta scripta, Trachemis scripta elegans e Trachemys scripta troostii.
Origini e habitat: è diffusa negli Stati Uniti centromeridionali, nella valle del Mississippi e dei suoi affluenti, in Alabama, Oklahoma, Arkansas, Kentucky, Kansas, Tennessee, Louisiana, Missouri, Indiana, Illinois e New Messico. Vive in insenature e tratti di fiumi, stagni, acquitrini con fondale melmoso, a corso lento con densa vegetazione superficiale e sommersa e con abbondanza di approdi asciutto per riscaldarsi al sole.
Descrizione: dimensioni del carapace molto variabili in base alle condizioni di allevamento e dal sesso, vanno dai 12 ai 28 cm raggiunti solo dalle femmine. Carapace di un bel verde acceso da piccoli e tendente a scurirsi da adulte e in alcuni casi quasi nero. Piastrone totalmente giallo ma si può presentare una macchia nera sullo scuto gulare. Sulla pelle presentano delle striature giallastre e sulla membrana timpanica presentano una sorta di “C”
Dimorfismo sessuale: il riconoscimento del sesso avviene attraverso l’individuazione dei caratteri sessuali secondari piuttosto evidenti nei soggetti adulti e subadulti. La coda del maschio è più lunga, robusta, grossa e larga alla base, unghie molto sviluppate soprattutto alle estremità degli arti anteriori e carapace appiattito. La femmina ha coda e unghie corte e carapace abbombato. Generalmente la femmina ha una carapace più lungo rispetto a quello del maschio.
Mantenimento in cattività: Le tartarughe del genere Trachemys sono onnivore. Sono animali particolarmente voraci, quindi se tenute in cattività devono essere supervisionate per quanto riguarda la quantità del cibo. I giovani esemplari, di età inferiore ai tre anni, sono prevalentemente carnivori e si nutrono di piccoli invertebrati e vertebrati. Il cibo a base proteica migliore da dare alle tartarughe Trachemys è il pesce di lago o fiume fresco. Da piccole è giusto che mangino una volta al giorno e la quantità deve essere equivalente alla testa della tartaruga. Con l’avanzare dell’età la dieta deve variare e al pesce si aggiungeranno i vegetali. Una volta adulte è giusto che mangino in media ogni 2-3 giorni. In natura queste tartarughe prediligono piante acquatiche, ma in assenza di queste gli allevatori potranno dare foglie di tarassaco, cicoria, radicchio, basilico, zucchina, carota, piselli, fave. Sarebbe meglio evitare l’insalata, eccetto la lattuga romana, in quanto può dare qualche problema durante la digestione.È invece obbligatorio, per i primi anni di vita e nell’uscita dal letargo, la presenza di un osso di seppia nella vasca. Gli ossi di seppia sono reperibili dal pescivendolo o nei negozi di animali in quanto vengono venduti per gli uccelli in gabbia. È necessario poiché fornisce il calcio per far crescere nel modo corretto il guscio della piccola Trachemys.In commercio vengono trovati facilmente dei mangimi in pellet che contengono sali minerali e vitamine. Vanno integrati nella dieta delle tartarughe come degli snack. Sul mercato sono molto diffusi i gamberetti secchi “gammarus” che vengono usati da molti allevatori inesperti come mangime principale per le Trachemys ma in realtà questo mangime è assolutamente sconsigliato in quanto è solo l’esoscheletro del gamberetto, privo di vitamine e ad alto contenuto proteico. I gamberetti secchi possono essere usati come snack ma vanno somministrati raramente e non devono sostituire un pasto. Una cattiva alimentazione è alla base della maggior parte delle morti di questi animali.Le giovani tartarughe possono essere ospitate in un acquaterrario piuttosto ampio, munito di una cospicua area asciutta. Questo deve essere dotato di un termoriscaldatore e di una fonte di luce a raggi ultravioletti A e B in caso di mancanza di luce solare diretta.Le temperature ottimali vanno dai 15 ai 28 °C con una lieve escursione termica giornaliera di circa 5-6 °C; l’umidità dovrebbe aggirarsi attorno al 50-60%. Quando le loro dimensioni cominciano a superare la decina di centimetri di carapace in lunghezza, andrebbero alloggiate all’aperto (in un apposito laghetto oppure in grandi vasche poste all’esterno) per tutto l’anno, eccezione fatta per le aree montane dove si consiglia il ricovero invernale in un locale non riscaldato. Se non fosse possibile ospitare le tartarughe adulte all’aperto, si consiglia di tenerle tutto l’anno in un acquaterrario 100x50x50 (1 esemplare) o 120x60x60 (2 esemplari) a seconda della grandezza che hanno. Per individui adulti la capienza dell’acquaterrario o del laghetto sarebbe meglio che non scendesse sotto i 500 litri.Risentono molto dello stress per cui è meglio non stuzzicarle troppo.
Alimentazione: Le tartarughe del genere Trachemys sono onnivore, le adulte si cibano di piante acquatiche, di invertebrati, anfibi e piccoli pesci. I giovani esemplari sono prevalentemente carnivori.
Riproduzione: I maschi durante il corteggiamento adottano una caratteristica ritualità vibrando le zampe anteriori innanzi al muso della femmina. Le deposizioni delle uova avvengono tra aprile e luglio con schiuse tra luglio e settembre. Alla nascita il carapace dei giovani esemplari è lungo intorno ai 3 cm ed è, rispetto agli adulti, più arcuato e con colorazione più brillante.
Legislazione: L’importazione di Trachemys scripta scripta è al momento legale. Non sono inserite nel libro rosso IUCN.